
La scenografia teatrale poiché i cambiamenti che le avanguardie artistiche le conferiscono, gioca un ruolo predominante nelle pratiche e nei discorsi artistici, in cui la presenza di concetti come “spazio scenico”, “teatrale”, “drammatico” o “scenografico” sono diventati comuni – e in alcuni casi essenziali – nella loro configurazione. Ciò ha suscitato un crescente interesse per la scenografia come pratica artistica specifica, che riunisce un insieme di tecniche pittoriche e costruttive, che rendono la scenografia essa stessa un’opera d’arte.
L'artista dietro il sipario rappresenta un approccio alla scenografia contemporanea attraverso le creazioni di uno degli scenografi cubani, tra i più suite géneris che possiamo trovare: Julio Castaño, e possiamo classificarlo come unico, per il suo percorso di vita, e per alle caratteristiche che conferisce al suo lavoro, che può essere considerato un erede dell'avanguardia artistica cubana, che dalla mano di creatori come Víctor Manuel, Carlos Enríquez, Eduardo Abela, Jorge Arche, poi Wifredo Lam, Amelia Peláez , Mariano Rodríguez, Mario Carreño, Cundo Bermúdez e René Portocarrero, hanno influenzato le correnti di esaltazione di una nuova visione della cultura cubana, attraverso un principio etico ed estetico, che si riconosce nell'opera di Julio Castaño, apportando alla scenografia una verità e un’autonomia che eredita e riformula l’identità culturale e la visione artistica dello spettacolo di danza cubano, in totale concomitanza con l’eredità dell’avanguardia performativa del XX secolo.
Questa mostra presenta una prospettiva monografica come cronaca del lavoro di Julio Castaño, approfondendo il contesto della creazione di costumi e scenografie per la messa in scena, affrontando l'approccio concettuale dello stilista al repertorio di danza, opera e spettacolo, dalla comprensione dell’identità culturale del cubano e del naturalismo espressivo nella concezione dello spettacolo teatrale.
Incentrato sulla progettazione di scene e costumi, soprattutto per la danza, disciplina artistica che conosceva bene, la raccolta realizzata in questi bozzetti, che compongono la Collezione del Museo Nazionale della Danza di Cuba e del Fondo Alicia Alonso Heritage della Fondazione del ballo “Alicia Alonso”. Ci porta nel laborioso processo di progettazione della scenografia, che è raccolto nei bozzetti, dipinti da Julio Castaño, in cui oltre a vedere come saranno i costumi o lo spazio scenico, vediamo il gesto e l'essenza del personaggio, oltre a permettendoci di vedere in prospettiva i dettagli della costruzione degli elementi che costituiscono una parte importante della produzione scenica.
La mostra riunisce una serie di schizzi realizzati principalmente con tecniche di acquerello e disegno, che abbracciano diversi decenni della carriera di Julio Castaño, così come pezzi realizzati a partire da questi disegni, pezzi che prendono vita e carattere attraverso la messa in scena, incentrata sul rapporto tra il creatore del disegno, e il viaggio che dura fino al completamento e alla creazione dei costumi o delle scene, così come la vita che prende l'opera una volta realizzata. Viene mostrata una parte del lavoro di produzione di uno spettacolo, generalmente sconosciuta al pubblico, ma che rappresenta la concezione originaria del risultato che viene poi visto nello spazio scenico e che lo spettatore percepisce durante la messa in scena.
Troviamo così brani realizzati a partire dal 1963 (Delirium) in una concezione modernista, che contrasta con lavori successivi, pensati per versioni di opere del repertorio del balletto tradizionale (Il Lago dei Cigni, La fille mal gardée, La Sylphide), in cui quella si manifesta un chiaro naturalismo estetico, che si differenzia dall'estetica rococò delle produzioni originali con cui questi balletti furono rappresentati per la prima volta nei secoli XVIII e XIX.

La mostra è accompagnata da due materiali audiovisivi. Nella prima, l'artista stesso ci racconta le sue esperienze e vissuti attraverso il proprio lavoro e nella seconda, potrete vedere portati in scena i filmati delle sue opere presenti in mostra.