CAST:
Carla Mazarrota
Daniele Villa
Faisal Kasmi
Luna Calvo
Miriam Espín
Monica DeFrancisco
Nil Raduá
Sara Barbero
Teresa Cepeda
Zakaria Hamdach
Ivan Dominguez
Marcela Paoli
Ada Rivera
Alexander sanchez
GRUPPO TECNICO/ARTISTICO
Scenografia e oggetti di scena: Sara Barbero, Iván Domínguez, Luna Calvo.
Costumi e caratterizzazione: Teresa Cepeda, Carla Mazarrota, Zakaria Hamdach.
Progettazione del suono: Daniel Villa, Nil Raduá
Progetto grafico del poster: Nil Raduá
Assistente alla regia: Miriam Espín, Ada Rivero
Negli anni Ottanta del secolo scorso Heiner Müller rielabora il mito di Medea per dare voce a chi tace, seguendo la via segnata da Brecht. Scrivere per dare voce alle minoranze, a chi “sotto”, agli oppressi e ai massacrati. Un teatro nei e per i tempi di crisi.
Il Teatro de Cámara de Madrid si è immerso per quattro mesi in uno dei territori drammatici più complessi, la Tragedia, ricontestualizzando il testo di Müller in uno (o qualsiasi) dei conflitti bellici presenti e passati. La nostra ricerca ci ha portato a interrogarci sul ruolo della tragedia nella nostra società e sulla sua capacità di impatto. I nostri strumenti, il lavoro corale tragico, l'uso di immagini poetiche e la formazione alla recitazione.
Nella nostra versione, diretta da Andrés Acevedo, il personaggio di Medea è diviso in otto attrici. Ognuno di loro incarna uno degli stati che attraversa il personaggio nella poesia drammatica di Müller. Affermazioni che, allo stesso tempo, potrebbero corrispondere a quelle delle madri, sorelle, figlie dei soldati caduti nei conflitti bellici che risuonano nell'opera. Sì, nell'opera classica di Euripide, il conflitto si concentra sul carattere di Medea e sul suo bisogno di vendetta dopo essere stata abbandonata da un'altra donna ed esiliata, Múller va oltre, allontanandosi dalla tragedia individuale. cresciuto nel mito. Questa proposta esplora la linea tracciata da Múller: la sete di vendetta non è altro che il grande grido di ribellione di una donna, che dà voce a tutte le donne condannate ad assumere il ruolo che gli uomini decidono per loro.
Allo stesso modo, il coro degli attori rappresenta un unico personaggio: un soldato anonimo, senza nome, uno tra tante migliaia... Come nei mitici Argonauti, solo il nome dell'eroe rimane nella memoria. Dove sono quelli che hanno dovuto mettere la vita in quelle imprese, nelle guerre degli altri? Tutte quelle vite distorte nella loro giovinezza. Come il fratello di Medea. Come i giovani soldati in fuga dall'ultima battaglia della Seconda Guerra Mondiale.
In questo modo, Medea Materials si cristallizza come un appello contro la guerra. Una piccola scintilla di speranza per spezzare il ciclo infinito di violenza in cui l’umanità sembra impantanata.
Il frutto di tutto questo è MEDEA MATERIALS e vorremmo condividerlo con tutti coloro che vogliono guardare nel vuoto che rimane una volta finita la guerra.
«Alle donne esiliate di tutta la Colchide, passate e presenti.
A tutti gli argonauti senza nome, scomparsi, trasformati in paesaggi»